Pubblicato il: 12/08/2024

Il d.lgs. 110/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 agosto 2024, introduce una riforma significativa del sistema nazionale della riscossione, nota come riforma della riscossione.
La stessa, proposta dal Governo Meloni, mira a rendere il sistema di riscossione più efficiente, equo e maggiormente orientato al risultato, con l’introduzione di diverse novità riguardanti la rateizzazione delle cartelle esattoriali, il discarico dei debiti e l’impugnazione del ruolo.
Il decreto interviene anche in materia di prescrizione del debito, qualora lo stesso sia intestato a più debitori in solido, come accade – ad esempio – nel caso di cartelle esattoriali emessi nei confronti di coniugi.

L’obiettivo principale della riforma della riscossione consiste nel conseguire maggiore efficienza in tale ambito, in conformità a quanto previsto nella l. 111/2023, la legge delega per la riforma fiscale, nella quale il legislatore ha dichiarato la necessità di rispettare i principi di efficacia, economicità, imparzialità e risultato.
Pertanto, il decreto ha previsto il discarico automatico dei debiti, nonché regole più favorevoli ai contribuenti in materia di rateizzazione delle cartelle esattoriali.
Infatti, sebbene l’obiettivo primario dello Stato e degli enti locali sia quello di recuperare quanto più denaro possibile dai contribuenti italiani, affinché tale obiettivo possa essere raggiunto, è anche necessario che i contribuenti stessi siano nelle condizioni per poter adempiere ai propri obblighi contributivi.

Vediamo, quindi, più nel dettaglio le novità contenute nella riforma fiscale.

Innanzitutto, alcune novità attengono, come detto, alla rateizzazione delle cartelle esattoriali. Rimane inalterata la tradizionale distinzione tra richiesta di rateizzazione semplice e giustificata.
La richiesta di rateizzazione semplice riguarda tutti i casi in cui il contribuente dichiara di “versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà”.
Ebbene, i contribuenti con debiti inferiori o pari a 120.000 euro che dichiarano di trovarsi in una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà” potranno, dal 2025, richiedere una rateizzazione fino a:

  • 84 rate mensili per richieste presentate nel 2025 e 2026;
  • 96 rate mensili per richieste nel 2027 e 2028;
  • 108 rate mensili per richieste dal 1° gennaio 2029.   
Ad oggi, invece, il limite massimo di rate che possono essere richieste è fissato a 72, con validità fino alla data del 31 dicembre 2024.
Nel caso invece di richiesta di rateizzazione giustificata, si fa riferimento al contribuente che attesta la propria situazione temporanea di obiettiva difficoltà.
In caso di debiti di importo superiore a 120.000 euro, i contribuenti potranno beneficiare di una rateizzazione fino a un massimo di centoventi rate mensili. Tuttavia, l’innalzamento delle rate fino a 120 mesi varrà dal 2025, senza passaggi graduali.
In questi casi, si verifica anche una variazione delle rate: 
  • da 85 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026;
  • da 97 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028;
  • da 109 a un massimo di 120 rate mensili, per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029.
La riforma amplia le ipotesi in cui è possibile impugnare una cartella non notificata, come nei casi di:
  • pregiudizio nella partecipazione a gare d’appalto;
  • attivazione di procedure che bloccano i pagamenti della Pubblica Amministrazione;
  • perdita di benefici nei rapporti con la Pubblica Amministrazione;
  • procedura di crisi d’impresa;
  • operazioni di finanziamento;
  • cessione d’azienda. 
Una novità importante riguarda la gestione della prescrizione del debito intestato a più debitori solidali, come nel caso di coniugi con una cartella esattoriale comune.
Ebbene, si prevede che, se il debitore principale ottiene una rateizzazione delle somme, la prescrizione del diritto di credito è sospesa anche per i coobbligati solidali.
La sospensione decorre dal pagamento della prima rata e dura per l’intero piano di rateizzazione.
L’ADER (Agenzia delle Entrate-Riscossione) è tenuta a informare immediatamente i coobbligati della richiesta di rateizzazione, del numero di rate e della durata del piano.
È prevista però una forma di tutela nei confronti del coobbligato in solido, in quanto non è più sufficiente il mero avviso di intimazione, ma è previsto l’obbligo per l’ADER notificare la cartella di pagamento al medesimo prima di procedere alla riscossione coattiva, garantendo quindi il suo diritto di difesa. 
In materia di prescrizione, poi, si richiama la giurisprudenza (anche di legittimità), la quale si è pronunciata già a favore del creditore. In particolare, la Cassazione, con l’ordinanza 9242/2024, ha dichiarato che la richiesta di rateizzazione del debito ne interrompe la prescrizione, sebbene la stessa non rappresenti un’acquiescenza al debito.
 
In conclusione, questa riforma rappresenta un equilibrio tra l’esigenza dello Stato di recuperare crediti e la necessità di tutelare i diritti dei contribuenti. Con un focus su trasparenza, efficienza e tutela, la riforma introduce misure che facilitano il pagamento dei debiti da parte dei contribuenti, pur mantenendo rigide le regole di prescrizione a favore del creditore.

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