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Vengo ormai quotidianamente incaricato di contestare le fideiussioni omnibus e specifiche contenenti il famigerato schema ABI del 2003, censurato dalla Banca d’Italia già nel 2005, contenente le note tre clausole (di “reviviscenza”, di “deroga al termine semestrale ex art. 1957 c.c.”, e di “sopravvivenza”) estremamente gravose per i garanti.
La stragrande maggioranza delle fideiussioni poste al mio esame, sono state stipulate DOPO l’accertamento antitrust.
Ebbene, trovo odioso ed inaccettabile che il ceto bancario, nonostante l’accertata violazione antitrust, abbia con insolenza continuato dal 2005 in poi, senza soluzione di continuità, ad applicare in maniera uniforme e generalizzata il censurato modello fideiussorio dell’ABI del 2003, benché – si badi bene – l’ABI stessa, già nel luglio 2005, avesse predisposto un nuovo modello fideiussorio emendato dalle famigerate clausole (!)
Per questo motivo, nell’interesse dell’ingentissimo popolo dei fideiussori, ho predisposto ed inviato all’AGCM una nuova denunzia per violazione antitrust, affinché venga accertata, con natura di prova privilegiata dei contenziosi tra intermediari e fideiussori (ed al fine di ivi eccepire nullità e decadenza della garanzia, ricorrendone i presupposti), la perpetrazione del cartello anche successivamente all’anno 2005 e, almeno, sino all’anno 2019.
Confido tantissimo in questa iniziativa (che, spero, sia stata già intrapresa o venga reiterata da altri professionisti: l’unione fa la forza, soprattutto contro le lobbies): il tempo ne sarà Giudice.

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